Toccami: racconto erotico dalla raccolta “Latens Somnia” di Penelope White

Toccami

Valerie, una splendida donna di appena 32 anni che dopo una vita assieme al compagno di sempre, Omar, si ritrova sola, ad affrontare il mondo intero, dopo che l’uomo che ha sempre amato, e l’unico che l’abbia mai avuta davvero, l’ha lasciata per sempre.

Max, l’amico di sempre, oltre che collega lavorativo di Valery. Un uomo gentile, premuroso, ma soprattutto che non ha mai nascosto l’interesse che prova per lei…

Che succederebbe, allora, se entrambi si ritrovassero soli, una sera, oltre il canonico orario lavorativo…

Un’irrefrenabile voglia che sommerge entrambi…

Un piacere travolgente…

Un’improvvisa passione al suono della parola che sfugge dalle labbra di Valerie:

“Toccami…”

Una notte di lussuria inaspettata e da vivere: parola per parola, frase per frase, pagina dopo pagina…

Un racconto erotico che rasenta il reale…

Scoprilo QUI e leggi “Toccami”, il racconto erotico di una giovane donna improvvisamente travolta dal piacere e dalle mani di Max… della raccolta Latens Somnia.

Di seguito un estratto del racconto “Toccami”, dalla raccolta Latens Somnia:

“Valerie, vieni qui!”, afferma e, per la prima volta nella vita, prendo una decisione avventata e spalanco la porta.

Rimetto a posto le mutandine, lascio scendere la gonna e avanzo, lentamente, verso di lui che, ancora nella stessa posizione, mi guarda affamato. Avanzo sin quando non mi ritrovo dall’altra parte della scrivania e lui si scosta per lasciarmi passare. Mi posiziono di fronte a lui, con il sedere appena poggiato sulla grande e fredda superficie; praticamente tra le sue gambe, a qualche centimetro dalle mie, mentre lui continua a darsi piacere davanti a me.

“Solleva la gonna!” afferma mentre continua a guardarmi e io lo faccio, l’arrotolo sino alla vita, con i suoi occhi addosso. “Girati, adesso e piegati in avanti… fatti guardare!”, continua e gli do le spalle mentre mi piego, poggiando i gomiti sulla grande scrivania.

Sento le mutandine sempre più zuppe. Nemmeno mi sta sfiorando, ma è come se lo stesse facendo con gli occhi. “Abbassa le mutandine e lasciale scivolare a terra!” Eseguo anche questa volta e le scalcio via mentre sento un rivolo umido colarmi lungo l’interno coscia. “Allargati bene per me, Valerie! Fammi vedere…”

Allontano le mani dalla scrivania e con entrambe allargo le natiche mentre la voglia mi assale e non resisto più.

“Toccami!”, lo imploro mentre la guancia bollente si poggia sul metallo freddo.

Il suo ghigno come risposta non fa altro che farmi eccitare ancora di più.

“Speravo me lo chiedessi” [ …]

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