La mia Stella: racconto erotico della raccolta “Latens Somnia” di Penelope White

La mia Stella

Cosa succede se un giorno, per caso ti ritrovi sola con il migliore amico di tuo padre, con l’uomo che da bambina ti teneva in braccio ma che crescendo hai imparato segretamente a desiderare
L’ unico uomo con cui ti lasceresti andare e che fa nascere in te quella voglia di appartenergli e dar sfogo alla tua fantasia più nascosta?
 E se l’uomo in questione, improvvisamente, ti guardasse e ti vedesse veramente per ciò che sei: non più una bambina, ma una donna. Una splendida donna con tutto il suo fascino, alla quale è impossibile resistere? 
È sbagliato lasciarsi travolgere dalla passione? 
Nel racconto erotico “La mia Stella” avrete modo di scoprirlo. 
Una storia con una carica erotica intensa. 
Stella, la dolce e piccola Stella ha sempre desiderato Andrew; ma lui è sempre stato qualcosa di irraggiungibile, perché nonostante faticasse e vedesse come lei lo guardava, il suo autocontrollo ha sempre avuto la meglio. 
E se l’attrazione, il desiderio represso, avessero la meglio sulla ragione? 
Lei è la ‘sua’ Stella e nulla, dopo quel momento, potrà più tornare come prima. 

Un breve viaggio, ma intenso e ricco di passione vi aspetta.

Scoprilo leggendo “La mia Stella”, il racconto erotico di una giovane donna attratta da un uomo molto più grande di lei, della raccolta Latens Somnia.

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Di seguito un estratto del racconto “La mia Stella”, dalla raccolta Latens Somnia:


“Dillo, Stella!”, pronuncia, ad appena qualche centimetro dalle mie labbra.

“C-cosa?”, ribatto, mentre mi perdo prima sulle sue labbra perfette e poi, di nuovo, dentro i suoi occhi cristallini.

“Quello che vuoi; quello che hai sempre voluto da me; quello che ti leggo ogni maledettissima volta negli occhi, ma che non hai mai avuto il coraggio di dirmi! Dillo e ti darò ciò che vuoi! Ma devi avere il coraggio di pronunciare quelle parole mentre mi guardi negli occhi, perché solo così potrai capire davvero che strada stiamo prendendo, dove stiamo andando a finire; perché, dopo, non sarà più lo stesso… non si potrà più tornare indietro!”

D’istinto, come se le sue parole mi avessero chiesto esplicitamente questo, sollevo le braccia e mi aggrappo, con le mani, alle sue spalle possenti; poi faccio forza su di loro e, con un piccolo salto, mi avvinghio a lui, intrecciando le gambe attorno ai suoi fianchi.

  Andrew si fa più avanti e mi spinge contro la fredda parete della piscina. La schiena nuda a contatto con il marmo mi fa sussultare, ma mai quanto il suo corpo che, qualche istante dopo, è praticamente incollato al mio: le sue mani poggiate al bordo vasca, che sfiorano la pelle dei miei fianchi, il suo petto a pochi centimetri dal mio, le mie gambe che percepiscono ogni centimetro della sua pelle e la sua dura erezione che preme contro le mie mutandine rosse.

“Oddio…” Mi sfugge dalle labbra, mentre lui non smette di guardarmi.

“Devi dirlo, Stella, altrimenti non muoverò più nemmeno un muscolo!” Ingoio rumorosamente e lui se ne accorge: solleva l’angolo destro della bocca senza fare nient’altro.

“I-io…” La mia voce trema vergognosamente. “Io ti voglio, Andrew!”

Sii più specifica, Stella, come mi vuoi?”

“Voglio tutto di te: voglio che le tue mani mi tocchino ovunque, che la tua bocca e la tua lingua facciano lo stesso e che…”

“Vuoi che ti prenda, Stella? Vuoi che entri dentro di te?” Annuisco, ma a lui non basta. “Devi dirlo!”

“I-io, sì, Andrew, ti voglio sentire dentro di me!”