Bandage: racconto erotico dalla raccolta “Latens Somnia” di Penelope White

Bandage

Un gruppo di studenti, esami da preparare, un’idea assurda di organizzare una giornata di studio tutti insieme.

Si ritrovano così a casa di Elisa; ma quello che non hanno considerato è che formano 3 perfette coppie, così come non hanno considerato le conseguenze di un gioco che qualcuno ha appena proposto…

Allo stesso modo non hanno considerato nemmeno che quel fatidico gioco potesse trasformarsi in qualos’altro

Ed il gioco inizia, prende vita, le 3 coppie si formano e ognuna darà sfogo alle proprie voglie… ognuna sotto gli occhi di tutti gli altri… o QUASI

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Di seguito un estratto del racconto “Bandage”, dalla raccolta Latens Somnia:

Praticamente funziona così: il malcapitato viene fatto posizionare al centro della stanza, seduto su di una semplice sedia e viene bendato; il gioco è proprio quello di indovinare, tramite tocchi, odori e sensazioni, chi ha di fronte tra tutte le persone presenti nella stanza. Se indovina, il turno passa alla persona che si è fatta sgamare.

Osservo Ely afferrare una delle sedie attorno al tavolo e sistemarla al centro del salotto, a pochi metri di distanza dal divano su cui sono ancora seduta, e poi prendere posto su di essa.

“Su, inizio io!”, afferma mentre sfila la maglia di cotone leggero, legandosela attorno al capo per coprire gli occhi. Resta in intimo, con solo un paio di shorts sportivi striminziti addosso.

Alzo gli occhi al cielo di nuovo e scuoto la testa sotto i fischi concitati di Giuliano e Niccolò.

Ancora qualche istante ed è Giuliano a farsi avanti, mentre tutti prendono posto sul divano, da dove io non mi sono ancora mossa. Le gira attorno un paio di volte, avvicinandosi sempre più. L’agitazione di Elisa si percepisce persino da qui: le mani che stringono il bordo della sedia, i piedi scalzi a mezzapunta puntati sul pavimento di marmo bianco, i denti che mordicchiano, ripetutamente, il labbro inferiore e la testa che si volta ogni qual volta le orecchie percepiscono un sottile suono o la pelle il lieve movimento d’aria che il corpo massiccio di Giuliano provoca, girandole attorno.

E la osservo trattenere il respiro quando la grossa mano di lui le sfiora la guancia, facendo poi scorrere il pollice dalla punta del naso all’angolo sinistro della bocca che, immediatamente, si solleva, assieme all’altro, formando una perfetta curva all’insù.

“Continua, straniero, non ho idea di chi tu sia!”, afferma lei sorridendo appena e mettendosi comoda sulla sedia, mentre una sottile risata esce dalle labbra di tutti.

Ely ha sicuramente capito di chi si tratta, è palese, peccato continui a non aprir bocca, obbligandolo a non smettere. Così, Giuliano prende a scendere con la stessa mano: accarezza il mento di Elisa, proseguendo verso il collo.

E, d’istinto, mi ritrovo ad abbassare lo sguardo quando lo vedo continuare verso l’intimo di pizzo rosa. Ma la mia curiosità, ahimè, è sempre stata di gran lunga superiore all’imbarazzo; così, pochi istanti dopo, i miei occhi tornano a curiosare sulla mano di Giuliano, che ha preso a vagare sulla porzione di seno lasciato scoperto dalla stoffa sottile […]

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