Recensione del BDSM Romance “Possession. Provare ad amarsi”, a cura del Blog di MissBlurb

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Eccoci qui per leggere, questa volta, la recensione del BDSM Romance “Possession. Provare ad amarsi”, da parte del Blog di MissBlurb.

Il capitolo conclusivo del BDSM Romance firmato Penelope White, che ha travolto il cuore di tantissime lettrici.

Ma vediamo cosa ne pensa il Blog MissBlurb.

Recensione:

Torna una coppia di cui ho già parlato nella recensione del primo volume: “Possession, il confine tra l’amore e l’appartenenza”, ebbene oggi Anna e Sandro ci stupiscono ancora in “Provare ad amarsi”! (essendo il sequel ci potrebbero essere spoiler sul primo, avverto prima di leggere)


Inizio elogiando il modo di scrivere dell’autrice, semplice ma coinvolgente, ci si immedesima subito grazie alle descrizioni eleganti e ai dialoghi che catturano. Nota di merito per il contesto arricchito senza forzature, senza liste della spesa, delicato ma d’effetto.


Durante tutta la lettura sono passata dall’odiare all’amare alcuni personaggi. Dal “dai, ma che genio! Lo adoro!” A “Maremma buhaiola, quanto vorrei prenderlo a schiaffi a due a due finché diventano dispari in questo momento”. Ma ammetto che Sandro giovane mi fa schiantare con le sue uscite; i tre personaggi maschili (Sandro, Paul e Michael) sono stati creati alla perfezione, ogni dettaglio ci viene posto come base dell’immedesimazione anche se fino all’ultimo secondo il terzo non mi è rimasto simpatico, per poi svoltare completamente la mia idea.


Anche le varie relazioni mi hanno colpita: l’amicizia Paul × Sandro è particolare ma molto bella, si rispettano nonostante gli insulti, non si voltano le spalle nonostante orgoglio e testardaggine. Michael e Vera bellissimi, lui la protegge in modo giusto, cosa che all’inizio non ho capito ma poi ho trovato premuroso, trascendendo il loro legame indiscutibilmente molto forte.
Il rapporto con Max lo trovo prezioso.

Le sue parole:“Temevi potessi giudicarti?””Credo di sì”.”Non lo avrei mai fatto. Se una persona o quello che fate insieme ti fa stare bene, non c’è niente che non vada(…)”
Sempre Max: “Comunque se hai bisogno io sono qui, come è sempre stato.”
Ho sclerato parecchio per l’odio che alcune volte ha suscitato in me Sandro, non ho sopportato alcune risposte ma da esse sono riuscita a trovare il cambiamento che sta cercando di affrontare rispetto al primo volume, cosa non scontata. Anche se, immedesimandomi, molte volte avrei voluto prenderlo a parole.


Il libro è diviso in tre parti.Prima parte: un giovane Alessandro alle prese con un mondo nuovo di cui però, inconsciamente, faceva parte. L’abbiamo conosciuto nel primo volume già formato ed essere partecipi della sua scoperta interiore, nel momento in cui si riferisce a quello che sarà il suo futuro modo di vivere come “depravato”, ci lascia un retroscena prezioso per capire appieno le sue scelte.


Seconda parte: il presente. Torniamo ad Anna e Sandro nel momento in cui li abbiamo lasciati alla fine del primo, si frequentano. Stanno cercando di “imparare ad amarsi”, non è una cosa semplice quando uno non lo ha mai fatto ed entrambi hanno un passato insieme totalmente diverso dal canonico “amore”. Eppure la loro relazione ci arriva dritta al cuore.
Piccola cosa che non mi è piaciuta sulla trama, ovviamente parere soggettivo essendo una mia visione di vita: il litigio su qualcosa di omesso, o semplicemente dimenticato da uno dei due, successo prima della relazione in sé, che porta un sentore di possessione (sì, il libro si chiama Possession). Psicologia dominante che prende posto alla coscienza purtroppo, credo.Lo stereotipo, nei romance, di segreti, litigi e incomprensioni facendo scoppiare il caos non lo apprezzo mai perché, secondo me, perdono solo tempo.
E come dice la stessa protagonista: “Io non gli ho dato peso.” “Quando abbiamo ripreso i rapporti non è qualcosa di cui pensavo di dover parlare, perché non ha avuto alcuna importanza per me”.Poi, specifico, trovo sia giustificato uno dei personaggi per la personalità che poi mostra, nonostante sbagli, alla fine è coerente, anche se l’ho odiato.


Nonostante questo Penelope è riuscita a farmi godere pure quella parte di storia, a narrarla e a farmela accettare con naturalezza disarmante.
Senza fare spoiler ho amato il finale seconda parte. Come per la seconda, anche il finale della terza parte, il futuro, è pazzesco. Mi sono un pochino commossa, lo ammetto.
Mi mancheranno ma questo è un degno addio. Il cerchio si chiude ma lascia un segno nel mio cuore.

Recensione a cura del Blog di Missblurb la trovate su Instagram come: @Missblurb.

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